Un giardino romantico, Villa Gregoriana.

L'area era strategicamente rilevante già ai tempi dei Tiburtini, per gli spostamenti e le comunicazioni tra popoli pastori e non attraverso la Valle dell'Aniene e la piana del Tevere. Qui una grande cascata regnava anticamente e favorì la nascita dell'acropoli tiburtina, l'antica Tibur. Il fiume Aniene dava sfogo alla sua forza naturale proprio qui dove oggi invece è presente la Villa Gregoriana che prende il nome dal Papa Gregorio XVI, il quale fece costruire e ampliare questo complesso, costruendo ulteriori fabbricati nell'area e modificando la valle stessa. Il Papa approfittando di un'esigenza reale, quella di difendere la cittadina di Tivoli, dalle continue inondazioni dell'Aniene, fece deviare il letto del fiume stesso, sotto il monte.

Villa Gregoriana - ruderi antica dimora romana, sala refrigerio e relax - Tivoli - Roma

La valle, dopo l'intervento apportato dal Papa, assume un'altra fisionomia. La visita della villa, attraverso l'intera Valle dell'Inferno; dal ponte Gregoriano, si impegna la valle, fino ad una piccola terrazza adiacente la grande cascata, che nulla ha a che fare con quella naturale che anticamente dava tutta la sua potenza naturale, da qui, quindi, si scende nell'ombra della forra, durante il sentiero si impegna la grotta di Nettuno e poi quella delle Sirene, e vari espressioni di natura carsica e fitta vegetazione. Gia' dal XVIII secolo, questo percorso, rappresenta una delle mete canoniche del Grand Tour romantico, con testimonianze presenti nell'antica locanda dell'acropoli. La Villa Gregoriana, un attuale esempio di giardino romantico.