Maxxi di Roma, scrigno di architettura moderna e non.
Roma [ENA] A Roma l'arte fa da padrona in ogni dove. Stratificati periodi di storia si sviluppano lungo tutto il perimetro della città, ogni angolo può offrire un frangente di storia, un periodo, testimonianza di una città eterna che da oltre 2700 anni dipinge continuamente il suo volto.
L'arte però non è solo passato, storia. Esiste un museo a Roma che espone e mette in vetrina l'architettura moderna sia di "artisti" e personaggi già noti e importanti che quella di "ignoti". Il particolare interesse che si pone come "mission" è quello di porre l'attenzione e valorizzare sia, l'architettura “d'autore” quanto quella “anonima”. Oltremodo esiste un'altra bivalenza nel museo, e cioè quello che tende alla storicizzazione dell'architettura del XX secolo e un'altra contemporanea che vive il presente, convivendo con le realtà e le realizzazioni nella società attuale, cercando di interpretarle e appagarle. In quest'ultimo caso, si anche storia, ma soprattutto anche contemporaneità.
Il Maxxi è uno snodo di collaborazione e interazione con la Biennale di Venezia o la Triennale di Milano, sia in termini di formazione secondaria e universitaria che delle reti dei centri, nonché degli archivi di architettura. Rispetto agli scenari internazionali, il MAXXI architettura sposa gli obiettivi dell'ICAM, la Confederazione internazionale dei musei d'architettura. Il Centro archivi MAXXI architettura opera dal 2002 nella sede (provvisoria) del Museo Hendrik Christian Andersen, con un'opera di riordino e riproduzione digitale dei fondi degli architetti del Novecento acquisiti dalla PARC: Carlo Scarpa, Aldo Rossi, Enrico Del Debbio, Sergio Musmeci, Vittorio De Feo, Pierluigi Nervi e Michele Valori. Maxxi, via Guido Reni, 4, Roma.